Generazione Z alla ricerca di valore. Anche in Politica.

Generazione Z, un mondo a parte, di cui anche la politica deve accorgersi.

Ci siamo quasi… L’election day si avvicina. Vediamo un po’ cosa succederà.

Noi rimaniamo sul marketing, con qualche dato interessante, che riguardano quei nativi digitali pronti a cambiare il mondo, che oramai tutti cercano, tutti vogliono.

In politica, Generazione Z significa soprattutto elettori giovani, alla prima o alle primissime esperienze.

Elettori che, come rivela un’indagine di Skuolanet (uno dei gatekeeper di questo mondo), è alla ricerca forte di punti di riferimento, anche in politica.

Già per questo, saremmo di fronte a un possibile target a sé stante.

Se ci mettiamo, poi, anche le specificità valoriali di questo segmento, il quadro diventa ancora più interessante.

E quali sono le priorità dichiarate della Generazione Z?

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A pari merito, troviamo lavoro (un classicone, inevitabilmente), diritti civili e sostenibilità.

Del resto, siamo di fronte alla generazione dei Fridays for Future.

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Temi centrali, che rappresentano una bella gatta da pelare, per tutti i partiti.

E che rappresentano, di converso, anche un terreno di posizionamento estremamente interessante.

Uno spazio di opportunità, per ritagliarsi un posto nel cuore dei più giovani.

Ma c’è anche un’altra sfida campale per la Generazione Z: il sistema formativo, a partire dalla Scuola.

Un sistema da svecchiare, da rendere più attrattivo e stimolante, facendo in modo che possa fornire risposte convincenti a temi vecchi e nuovi.

Dal come si apprende (basta una lavagna elettronica per poter dire di sfruttare le potenzialità delle nuove tecnologie?) al che cosa si apprende (come preparare i giovani a un mondo nuovo?).

Credits: Bradley Hook.
Credits: Bradley Hook.
E’ quindi molto facile capire quanto il marketing possa essere utile anche in politica.

Si, perché qui non si tratta (sarebbe riduttivo e pericoloso e molti di certo ci cadranno, mossi da logiche opportunistiche) semplicemente di imbastire qualche iniziativa di comunicazione.

Bisogna saper entrare in connessione profonda con un segmento che ha grande energia e tantissima voglia di esprimerla, sia dal vivo che sui social.

Eppure, al momento, come dicevamo, nessun partito in Italia sembra essere capace di accendere i cuori della Generazione Z.

Fra i vari leader, al momento, il solo Giuseppe Conte sembra riuscire a catturare un po’ di attenzione, portando a casa il gradimento del 16% del segmento.

Sarà proprio sulla Generazione Z che i 5 Stelle costruiranno il loro nuovo percorso?

Parliamo di un brand alla ricerca di un disperato, ma vitale riposizionamento.

Vedremo. Potrebbe avere senso, tecnicamente parlando.

Se ci pensiamo, però, nella loro “prima vita”, i 5 Stelle hanno puntato forte su tutt’altro pubblico, decisamente più “adulto”.

Ricorderete i “Vaffa Day”, no?

ffff
Attenzione, quindi, a pensare che il “salto generazionale” sia facile e che basti darsi una mano di vernice.

Ai posteri…

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