Interessantissima la nuova strategia di marca del gruppo Bauli.
Un gruppo solido, da oltre 600 milioni di euro di fatturato, con l’obiettivo del miliardo entro il 2030.
Come?
Con un’idea sempre più chiara dei ruoli all’interno del portafoglio.
Un portafoglio con tanti marchi “individuali” (Bauli, Motta, Bistefani, Doria, Alemagna, Casalini, maXsport), pronti a giocare ognuno “il suo campionato”. Senza dire al consumatore: “Ehi, guarda che facciamo parte tutti della stessa famiglia!”
Eh sì, perché Bauli “non è mica solo Bauli”, eh!
Già, perché negli anni Bauli ha realizzato un percorso di crescita acquisendo marchi “di talento”, a cui affidare nel tempo un compito sempre più specifico.
In modo che nessuno si pesti i piedi più di tanto e si riducano i rischi di “cannibalizzazione” non desiderata.
Il terreno di gioco principale è, chiaramente, quello delle ricorrenze (con panettoni e pandori al centro), ma attorno c’è molto di più.
Dagli snack e sostituti del pane sempre più healthy di Doria agli inaspettati prodotti proteici di maXsport.
Sul core business (la ricorrenza), la partita se la giocano soprattutto il marchio madre, Bauli, e Motta, acquisito (assieme ad Alemagna) nel 2009.
Fra i due, Motta (che presumibilmente assorbirà Alemagna) è destinato a diventare sempre più una proposta premium, valorizzando appieno lo spazio simbolico del “panettone milanese di una volta”. Con una specializzazione marcata sulla ricorrenza (Natale e Pasqua).
Bauli, invece, vuole proporsi come proposta commerciale di qualità, capace di entrare in tanti momenti di consumo diversi.
Una proposta più “pop”, fresca e colorata, se vogliamo. Come del resto testimonia la recente operazione di restyling dell’immagine di marca.
Con una gamma più ampia, che, fra le altre cose, ha assorbito anche le storiche referenze di Motta nel mercato delle merendine e della prima colazione: Girella, Yo-Yo e Buondì.
E che punta forte sui segmenti “speciali”, ad elevato valore aggiunto. Come quello di celiaci ed intolleranti al lattosio, raggiunto sagacemente attraverso il canale dedicato delle farmacie. Una mossa che qualifica ulteriormente il marchio, peraltro.
Ma questa non è l’unica strada originale che Bauli ha imboccato in ambito retail. Ecco arrivare, infatti, anche i “Minuto Bauli”.
Store esperienziali dedicati all’assaggio delle bontà Bauli appena sfornate, con tanto di ripieni golosi scelti sul momento. Insomma, il festival del maritozzo in stile Bauli.
Una mossa decisamente azzeccata in termini di branding, se questi store sapranno essere dei veri “luoghi del peccato” o della coccola per il consumatore, a seconda dei punti di vista 😉.