Con i suoi parchi a tema, Netflix ci ricorda che cosa significa essere proattivi.

Netflix fa il grande salto, inaugurando i suoi parchi a tema. Il primo a Philadelphia.

Un grande salto, sì, che però era nell’aria.

Netflix è infatti in movimento, da tempo.

Netflix ha ben chiaro che non può rimanere ferma (alla voce “proattività”). Perché ok essere i primi in un certo business (in questo caso, l’home entertainment in streaming), ma poi arriva la concorrenza e bisogna spaziare, facendo cose nuove, che portino nuova energia e sostengano il posizionamento.

Insomma, richiamando la sempre verde matrice BCG, per quelli di Netflix è chiaro che in presenza di una concorrenza sempre più agguerrita sia necessario fare leva sul core business (un oceano – in prospettiva – sempre più “rosso”) per alimentare nuovi spazi di opportunità.

Facendo cose nuove non a caso, però, ma coerenti con il perimetro della marca e tali da esaltare e possibilmente blindare il rapporto con la propria clientela.

Alla voce “customer-base view”: creo valore mettendomi sempre nella prospettiva del mio cliente-target.

Così, dopo il merchandising, le esplorazioni su yoga e fitness e i progetti sul gaming, ecco anche il colpo grosso.




Parchi “freemium” (entri gratis, alcune cose non le paghi, altre le paghi a consumo), con attrazioni tematizzate sulle serie Tv più cult della piattaforma.

Ma attenzione, non parliamo del solito parco a tema (tutto montagne russe e adrenalina) semplicemente “rivestito con il brand”, come chiarisce lo stesso CEO di Netflix.

Sì, sarebbe stato relativamente più semplice, ma anche più banale.

Saranno parchi dinamici, dove gli appassionati potranno entrare nelle storie delle loro serie preferite, vivendo ogni volta esperienze nuove. Un modo, quindi, per prolungare ed ampliare l’esperienza vissuta a casa.


Non pensatelo come Disneyland. Sarà qualcosa che potresti visitare un paio di volte al mese, non solo una volta ogni due anni. Queste le parole del CEO. Geniale, non c’è che dire.

Un’operazione dai molteplici risvolti interessanti:

➡️ Si potenzia il modello di business, con una nuova fonte di revenue.
➡️ Si alimenta ulteriormente il valore della marca. Offrendo alla propria clientela ulteriori possibilità e coinvolgendola in qualcosa che nessun altro può offrire. Se una tipica attrazione da parco giochi la si può imitare o superare, nessuno può battere il legame emotivo fra il pubblico e la sua serie preferita. Perché è un legame di testa e di cuore.

Un’operazione, questa, che dovrebbe stuzzicare un altro brand dal potenziale molto simile, come ad esempio Red Bull.

Forse qualcosa bolle già in pentola?

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