La Fede come vocazione… territoriale…

“I Turismi”…

Nell’affannosa – ma necessaria – rincorsa verso la qualificazione territoriale, ognuno gioca le carte che può, o almeno dovrebbe farlo.

In quest’ambito, vi sono talune specializzazione del tutto singolari, come nel caso del “Turismo Giudiziario“.

Se ne parlava fino a qualche tempo fa in relazione alla prassi seguita da molti aspiranti avvocati di recarsi a Catanzaro per conseguire (con una presunta maggiore facilità rispetto ad altre sedi) l’abilitazione professionale. Questo alimentava un interessantissimo indotto.

Esempi simili possono essere proposti per molteplici altri campi, dove spicca di certo quello religioso.

Parliamo, quindi, del Turismo della Fede, che vede coinvolte località con una determinata tradizione o caratterizzazione storico-religiosa, spesso abbinata alla dotazione architettonica e paesaggistica.

In tal senso, si pensi in primis a Roma: vogliamo parlare del business che scatenano le varie beatificazioni?

Vi sono poi località come San Giovanni Rotondo, dove attorno alla Fede nasce un vero e proprio sistema economico (potremmo definirlo un “Distretto della Fede“), che alimenta una filiera che va dai trasporti alle ricettività, dai souvenir alla ristorazione e così via.

Per questi motivi, peraltro, il “Caso  Padre Pio” si rivela molto interessante anche sotto il profilo del “brand stretching“, nella fattispecie religioso.

Diamo sostanza a queste considerazioni.

Bene, negli ultimi anni le mete sacre e di pellegrinaggio non hanno risentito per nulla della Crisi internazionale, riuscendo addirittura ad incrementare il proprio giro d’affari mediamente del 20% nel 2009 rispetto al 2008.

Si pensi che nello stesso periodo in Terra Santa si è registrato un incremento di pellegrini addirittura dell’80%!

Secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo, nel 2007 sono stati 330 milioni i viaggiatori verso luoghi della Fede, 40 dei quali nella sola Italia, dove, a parte Roma, spiccano destinazioni come la già citata San Giovanni Rotondo, ma anche Loreto, Assisi, Pompei e Norcia.

Al di là delle motivazioni intrinseche connesse alle esigenze di culto, è ragionevole pensare che la ricerca di esperienze più spirituali, connesse alla rigenerazione dello spirito, sia uno dei ritrovati must, in una società che per molti versi (fra caos ed indeterminatezza) e secondo diverse traiettorie è alla ricerca di senso e di certezze.

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