Nutella: l’arte di difendere il brand.

Avevamo già parlato di Ferrero, che, in piena bufera da olio di palma, andando controcorrente, con coraggio, ha mostrato i muscoli e dato chiara dimostrazione della sua forza di leader dalle idee molto chiare.

Ma l’azienda piemontese non si è fermata, consapevole che certi messaggi vanno rilanciati e stratificati.

Ed ecco, allora, un lavoro di fino sul fronte delle pubbliche relazioni, per parlare e far parlare di sé, della propria storia, della propria squadra, ma soprattutto del suo prodotto di punta, sua maestà la Nutella, super-ambasciatrice della qualità made in Ferrero.

Il tutto sempre per ricordare a tutti che, sì, i tempi cambiano, i criteri di valutazione della qualità cambiano, i gusti e le esigenze dei consumatori cambiano, ma… “non scherziamo, Nutella è Nutella…”

E allora, date un’occhiata a questo video e capirete.

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Iniziative del genere, chiaramente, non sono frutto del caso, ma del lavoro sistematico che bisogna fare sui media, per “convincerli” a raccontare “delle belle storie”…

E qui l’intento è chiaro, emerge fortissimo: da chi parla, da cosa dice, da come lo dice.

Quali sono i valori che devono emergere?

#quello della storia, la storia di un grande brand, di una grande azienda-famiglia, tutta italiana, orgogliosamente italiana

#quello dell’umanità, perché se sei un lavoratore qui non ti senti né un numero, né uno degli ultimi, mai

#quello del gruppo, della squadra, dove tutti si aiutano e tutti credono nel medesimo, fortissimo, progetto

#quello dell’amore per il prodotto, “fatto con amore fin dal primo giorno”, di cui i dipendenti sono i primi apostoli

#quello del rigore e dell’attenzione (maniacale) alla qualità, “anche perché tutto nasce da un’ottima materia prima, prodotta in casa”

#quello della trasparenza, perché la fiducia si crea con la sincerità, “senza trucchi e senza inganni”

Insomma, tutto è perfettamente al suo posto, per restituire un’immagine perfetta, solida, inscalfibile.

Alla faccia dei salutisti, degli hater e dei competitor, che negli ultimi anni si sono moltiplicati (fino ad arrivare all’incursione di Barilla con ‘Pan Di Stelle’), ma che, tutto sommato, continuano a fare il solletico alla marca mito, gioia di apostoli e non.

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