Covid chiama, Rimini risponde. La sfida del Turismo riparte da qui.

Inevitabile, ora, parlare di Turismo e Covid. Già, perché ci siamo. Proprio in queste ore stiamo capendo come potrà essere la prossima stagione turistica, ma, nel frattempo, operatori e destinazioni scaldano i motori, perché, chiaramente, tutto va preparato con il giusto anticipo ed è già tardi, molto tardi…

E poteva mancare all’appello la “Capitale della  Riviera Romagnola”, la Capitale del divertimento estivo da sempre?

Certo che non poteva e, in una fase come questa, ciò che fanno in quel di Rimini un segnale un po’ a tutto il Paese, per certi versi rassicurando e motivando.
Certo, la Regione si è mossa già forte, con una campagna promozionale (viva tutto l’anno) controcorrente, da circa 2 milioni di euro complessivi, ma anche i Sindaci delle varie destinazioni sul mare non stanno a guardare.

E qui, in particolare, il Sindaco di Rimini chiarisce a tutti (dando un messaggio in primis ai suoi concittadini) che “non si molla, anzi!”:

“Il turismo è il settore più colpito… Perché non esporta merci, ma importa persone, è costruito sulle relazioni”.

Questo è molto importante capirlo: il turismo si alimenta di relazioni e dalle relazioni bisogna ripartire, cena-001-hcon l’obiettivo di ricostruirle e valorizzarle, sebbene nell’ambito di modelli di vita quotidiana completamente nuovi.

“Lanceremo i nostri prodotti turistici in sicurezza. Per la vacanza servirà più tempo: ad esempio per il mangiare, e più spazio, dalle spiagge aperte, alle piazze ai lungomari come luoghi della socialità, dove sarà garantito il distanziamento sociale”.

Questo 3significa ripensare gli spazi, ma anche il modo in cui vivere gli spazi, come auspicato anche da Stefano Boeri.

“La spiaggia, dalle cinque del mattino all’una di notte, vivrà con servizi in sicurezza, dal pilates, allo yoga, fino all’aperitivo e alla cena. Questa è la nostra grande sfida: seppur feriti, riorganizzeremo i paradigmi del turismo”.

Da queste parole emerge un’idea di “prodotto sistemico” molto chiara, che per forza richiederà una forte coesione territoriale, potendo però contare su un humus già molto favorevole. Il “fare sistema”, come sappiamo, nasce qui.

Sullo sfondo, l’obiettivo di posizionarsi come la “meta protetta per eccellenza”, fronte su cui già altri territori (in particolare in Veneto e Sardegna) hanno fatto capire di voler puntare, con coraggio.

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