Con il “modello Milan”, il marketing del calcio inizia a fare davvero sul serio. Ed era ora.

È davvero interessantissimo e degno di nota il lavoro che sta facendo l’AC Milan sul marketing.

Perché se il fatto sportivo resta centrale, attorno ci deve girare (e bene) un sacco di roba e sempre di più.

Perché non si può campare solo di biglietti delle partite e diritti Tv.

Bisogna aprirsi prospettive nuove, per passare dal passatempo di qualche Presidente danaroso” (prospettiva che ha fatto il suo tempo…) al business che spinge. Potenzialmente come pochi altri.

In Italia, forse più di tutte le altre società, il Milan ha capito che il calcio è un business esperienziale, da progettare attorno alla passione  dei tifosi-apostoli del club. Al 100%. Mettendosi nei loro panni, le vie dell’innovazione (e degli introiti ) sono davvero infinite.

Così, in attesa di uno stadio “tutto suo”, il Milan ha ad esempio lanciato le esperienze premium per i tifosi più appassionati, da regalare o regalarsi.

Per vivere quei momenti che di solito i tifosi possono solo immaginare. E sognare.

Tipo?

🔴Visitare gli spogliatoi con fotografo ufficiale al seguito, per immortalare il momento
⚫️Cenare nell’Authority Lounge
🔴Passeggiare sul prato di San Siro
⚫️Gustarsi il riscaldamento pre-partita, a pochi passi dai propri idoli
🔴Avere un posto d’onore in tribuna Rossa, con maglia ufficiale personalizzata
⚫️Assistere alla firma sul contratto di un giocatore

Insomma, per tutti i gusti e per tutte le tasche.

A dire il vero, in giro per l’Europa si va molto oltre. Basti pensare che l’Espanyol ha annunciato che realizzerà un cimitero di 1.000 mq accanto al suo nuovo stadio, “tutto per i tifosi”, e che il Barcellona ha previsto di dedicare un’area del mitico Camp Nou a 50.000 urne dei suoi fedelissimi

Ma tornando al Milan, dopo le esperienze per coccolare i tifosi, la società di Cardinale, fra le altre cose, punta sempre più forte sull’abbigliamento.

Non semplice merchandising (le classiche magliette da gara), ma prodotti moda capaci di stare sul mercato, competendo con altri brand della moda casual, in ottica premium price. Anche grazie a partnership capaci di dare una spinta forte, come quella – fortunatissima – con Off-White.


Ma a tendere l’idea sembra essere sempre di più quella di andare anche da soli, con personalità, facendo leva sui fattori-chiave dello stile Milan. Uno stile vincente (da sempre), dinamico, di tendenza e spiccatamente internazionale.

In quest’ambito, è davvero stuzzicante l’operazione fatta di recente con Rafa Leao.

Un calciatore che avrebbe tutti i numeri per arrivare davvero nell’olimpo dei più forti (e forse un giorno lo farà), ma che strizza sempre l’occhio con piacere al mondo dell’arte e della creatività. Fra le sue grandi fisse la musica e, per l’appunto, la moda.

Così il Milan ha deciso di dare la possibilità al suo asso di dare pieno sfogo al suo animo creativo (rigorosamente dal sapore street), con una capsule collection ispirata proprio da lui.

Operazione interessante anche perché permette di blindare (o di vendere meglio, quando sarà) un campione che rappresenta un asset importantissimo a bilancio.

Perché i fuoriclasse oggi si blindano a fior di soldoni, ma spesso quelli non bastano, con il petroldollaro che gira facile.

Lavorare su sogni e passioni dei propri top player può essere un’arma potentissima, visto che i soldi, oltre una certa soglia, iniziano a “stancare”, per quando a noi “comuni mortali” possa sembrare incredibilmente strano.

E il progetto che il Milan ha sulla moda come nuovo volano di business e di valore (del brand e della società) inizia a produrre risultati interessanti, con un giro d’affari che cresce in modo importante, puntando (considerando anche licenze e merchandising) alla soglia dei 100 milioni di revenue.

Ancora una volta, vai a chiamarlo ancora “un pallone che rotola”

Siamo nell’industria delle emozioni e del tempo libero (un metamercato davvero ampio). Dove sempre di più i brand del calcio più proattivi potranno giocare un ruolo di primo piano, potendo contare sulle loro “tribù” di appassionati e fedeli.

Un asset dal valore incomparabile, se ben sfruttato.

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