Calendari dell’avvento. Siamo esattamente in quel periodo dell’anno. Quello del countdown.
Se ci pensi bene, i calendari dell’avvento sono una straordinaria invenzione del marketing.
Già, se il marketing lo vuoi capire per bene, devi farlo partendo proprio dalle piccole cose. Dagli esempi quotidiani, che tocchi con mano.
Tecnicamente, i calendari dell’avvento sono un perfetto caso di cross-selling “a pacchetto” (o “bundling”).
Che cos’é tutta questa roba?
Niente paura. Tutto molto semplice.
Sei un’azienda, con diversi prodotti in assortimento che possono “parlarsi”.
Prendi un certo numero di questi prodotti, inseriscili in una confezione ad hoc per una ricorrenza (il più possibile speciale) e trasformali in qualcosa di diverso.
Ma perchè farlo?
🔴Per contrastare la banalizzazione degli acquisti (che accende la concorrenza sui prezzi).
🔴Per sostenere vendite e marginalità complessiva.
In sostanza, invece di fare il marketing (e il pricing) del singolo prodotto, si fa il marketing (e il pricing) del “pacchetto”.
Il “pacchetto” può avere un valore maggiore rispetto alla sommatoria del valore dei singoli prodotti che contiene (ottica premium) oppure minore (ottica promozionale).
In ogni caso, la ricorrenza potrà dare un boost complessivo alle vendite, creando un’occasione di vendita congiunta di prodotti diversi posti sotto il fattor comume della “confezione speciale”.
La cosa forte è che la ricorrenza la puoi anche creare o plasmare commercialmente.
E così è successo con i calendari dell’avvento.
Uno spazio di mercato in cui molti – sagacemente – sono entrati, soprattutto in ambito food e beauty. Insomma, ambiti che molto bene si prestano a operazioni di questo tipo.
Perchè questo concept funziona?
Per due ragioni molto semplici:
🔴Rientra molto bene nella logica del regalo (anche dell’auto-regalo). Un regalo ad effetto.
🔴Ingloba il valore della scoperta, della sorpresa, che accompagna e anticipa la magia del Natale.
Per 24 giorni, ogni giorno, c’è l’attesa di sapere che cosa verrà mai fuori dalle caselline del calendario.
Insomma, un unboxing quotidiano, reso magico dall’atmosfera del Natale.
Meglio di così…
Ma attenzione, perchè non finisce qui.
Già, perchè ci sono sempre tanti modi per fare le cose e i brand migliori sono quelli che sanno cogliere ogni occasione per marcare la propria differenza.
Come non riparlare del genio di Ferrero, ad esempio?
Perchè, che cosa si sono inventati questa volta?
Oltre al calendario dell’avvento che si tocca, c’è quello digitale.
Qui l’obiettivo più che vendere in via diretta è intrattenere, coltivare il rapporto e il legame emozionale con la clientela. Poi, sì, spingere i prodotti, ma in modo più velato, laterale.
Prima di tutto ci si registra, per entrare nel club di Natale di Kinder (il “Klub”), animato dall’Elfo Alfio e dall’immancabile Babbo Natale (un portabandiera naturale dei colori del brand 🙂
Registrandosi si entra nel Klub e – parallelamente – nel funnel di marketing costruito ad arte da Ferrero.
E una volta dentro?
Dentro trovi giochi, animazioni e intrattenimento per i tuoi piccoli. Ogni giorno qualcosa di nuovo, dritti fino al Natale.
E che cosa di preciso?
Dalle audiostore lette nientepopodimeno che da Babbo Natale ai video-suggerimento dei GDR, la “famiglia influencer” del momento, perfettamente in linea con il mondo Kinder.
Dalle video-ricette di Natale da personalizzare ai giochetti di Elfo Alfio. Ogni giorno, un contenuto esperienziale digitale diverso.
Per guidare i consumatori lungo un percorso di scoperta, intrattenimento e immersione nel mondo di una marca che ha davvero pochi rivali.
Sono dei diavoli questi marketer, no?
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